SAPORI DEL CILENTO "Prodotti tipici Cilentani" - ORTODONICO (SA)
  Fico bianco del Cilento
 

Tra produzione e Cultura

 
 
 

L'antica pratica di essiccazione dei fichi e conseguente lavorazione della frutta secca affonda le sue radici indietro nel tempo, in quella cultura della civiltà contadina che ha permeato da sempre il Cilento e le sue terre.

Il fico è uno dei più comuni frutti dell'antichità. Veniva mangiato fresco o secco, costituendo il nutrimento occasionale più impiegato in qualunque momento della giornata.

Il fico era uno dei frutti caratteristici di Atene così come celebri erano pure quelli di Olinto.

Le buone varietà, il sicomoro o ficus sicomorus ed il ficus Aegipty, furono introdotte tardi presso i Romani ma, rapidamente, divennero un frutto molto apprezzato soprattutto in tempo di carestia in quanto questa pianta, per sua natura, fruttifica anche in condizioni avverse.

Le testimonianze sulla fichicultura cilentana in età moderna sono innumerevoli. Si pensi alle notizie che si possono trarre dagli "Inventaria bonorum" della Badia di Cava dei Tirreni, dove sono raccolte precise informazioni sulla natura e sullo stato di coltivazione delle terre di una determinata chiesa, cappella, rettoria o altro che facesse parte del patromonio del citato Ente monastico che veniva dato in affitto enfiteutico alle famiglie del luogo.

Sull'inventario dei beni di Montecorice del 1574, Inventarium Bonorum Ecclesiae S. Angeli de Montecorace, infatti, sono scritti alcuni fitti di terre ad abitanti delle contrade a Montecorice, Fornelli, Zoppi ed Ortodonico.

E' stato appurato che esisteva a quell'epoca un cospicuo traffico di fichi secchi tra il Cilento e le maggiori aree del Regno di Napoli che si è protratto anche in epoche successive, espandendosi ben presto anche nei vasti circuiti commerciali internazionali.

L'essiccamento dei fichi era fatto al sole, quando era possibile, oppure in forno se il clima non era caldo-secco a sufficienza. I fichi, una volta raccolti, venivano disseccati interi o spaccati per il lungo e poi riuniti a coppie e posti in commercio sciolti, pigiati o infilzati con filo o con stecchi, a corone, a trecce, a tavolette e, spesso, per ricavarne degli squisiti dolci, si usava infarcirli anche con altri frutti secchi come mandorle, noci, bucce di arancia o limone ecc.

I fichi secchi di buona qualità dovevano essere interi, grossi, morbidi, con buccia sottile e bianca, coperti di una efflorescenza zuccherina e con granelli piccoli e poco numerosi. Dopo essere stati imballati, venivano inviati al fiorente mercato di Napoli, mentre quelli di scarto venivano conservati in barili o in altri recipienti destinati alla preparazione di surrogati, di alcool e di medicamenti vari, oltre che per l'alimentazione degli animali.

La produzione di fichi secchi nel Cilento era molto diffusa anche nell'800, tanto è vero che, dall'esame dei dati del catasto napoleonico si evince che la fichicoltura interessava ben 25 comuni cilentani.

Con il passare dei secoli, anche per le ristrettezze economiche di queste terre, la lavorazione in casa della frutta secca è divenuta sempre più un momento abituale, nell'alternarsi delle stagioni che scandivano con i loro ritmi l'avvicendamento delle coltivazioni durante tutto l'anno. Ecco allora che la stagione dell'olio lasciava, man mano che la raccolta delle olive giungeva a termine, il posto a quella dei fichi e così via.

Quella che vedete ritratta in alto sulla sinistra è una tipica "Passolara", costruzione di tipo rurale molto diffusa soprattutto nel XVIII e XIX secolo in tutto il Cilento. Queste strutture sono li a testimoniare l'importanza di questa pratica agricola nella cultura della civiltà contadina al punto che ogni piccolo coltivatore, ogni "parzunaro", ogni colono ne costruiva una da adibire alla raccolta dei fichi e all'essiccazione degli stessi per ricavarne poi la frutta secca da utilizzare nella preparazione dei prodotti tipici con i quali si provvedeva alla sussistenza della famiglia.

La "mpaccatella", quindi, o la "jetta", nomi antichi con i quali si è da sempre usi nel Cilento identificare i prodotti frutto del connubio tra i fichi, le mandorle, la cannella ecc., sono elementi essenziali della nostra cultura che oggi sempre più vengono apprezzati un pò ovunque per l'elevata squisitezza.
 
 
 

 
 
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